Parliamo di
una storia…
…Avvenuta
nel periodo del dopo guerra a Rionero, chian’
r’ la Stazion’ o parte r’ u chian ‘ R Cicc’Tonn’.
Un giorno d’autunno
del 1946, Nd’nietta di anni 17 in compagnia delle sue due amiche, Tarsin e ‘Ngurnatella,
era seduta sul muretto sotto casa Tirico, vicino l’attuale trattoria Taverna
Paradiso.
Nd’nietta parlava
con le sue amiche, mentre aspettava che il suo amore, Tonino, conosciuto
qualche mese prima, passasse per salutarla.
Seduta sul
quel muretto, scorse una pietra incastonata su di esso, una piccola pietra a
forma di cugno, ideale per tener ferma quella maledetta porta di casa sua che
si chiudeva ogni qualvolta l’apriva per far
prender aria .
Si allungò
per prenderla, perse l’equilibrio e cadde all’indietro, finendo nel cortile
sottostante e...cadde con la pancia su una pietra.
Subito si
rialzò ma con un forte dolore al ventre, si tocco le labbra , e dalla bocca usciva
un filo di sangue.
Fu subito
soccorsa dalle due amiche, l’accompagnarono in casa, dove venne sdraiata sul
suo letto. Chiamarono il medico, il quale con tutti i suoi comodi, arrivò a
casa di ‘Nd’nietta, la visitò e disse:
Bisogna portarla
in ospedale, non a Melfi ma a Potenza e con urgenza. Tra mezz’ora c’è il treno,
sbrigatevi!!!
La mamma
corse subito a preparare un fagotto di cose utili per il viaggio, il papà
chiuse il mulo nella stalla…pronti per partire.
Da casa
verso la stazione la portavano in braccio le due amichette ma, arrivate nei
pressi del fontanino, dove ora c’è il busto di Michele Granata, ‘Nd’nietta
scorse da lontano il suo adorato Tonino, si rivolse verso Tarsin’ e le disse:
Terè, famm’
scenn’, famm ‘cammna’ ra sol’, nun vogl’ ca Tonin’ m ver’ r sta maner’…
Tarsin’: ma
tu nun pui cammnà …mo t’ cummgliamm’ a cussì nun t’ ver’;
Ndnietta:
no, famm’ scenn’…ja… vogl’ vrè a Tonin’ mij…lu voglj salutà…
Nd’nietta
scese dalle braccia delle amichette, ma appoggiata a loro…con il fazzoletto sempre
sulle labbra per asciugare quel filo di sangue che usciva di continuo dalla
bocca… Incrociò Tonino e gli disse, prima che lui aprisse bocca:
Tonì, nun è
succiss’ nint’, vac’ sol’ a Putenz’ all’ uspdal..vac’ e veng’…e con un sorriso
strappato al dolore salutò il suo Tonino…
Tonino
immobile, senza dire una parola salutò la sua ‘Nd’nietta alzando un pochino la
mano..
Il treno
pronto sul binario, sbuffava pronto per partire, aspettava ‘Nd’nietta per
portala in ospedale…
‘Nd’nietta,
salì sul treno con il suo papà per raggiungere Potenza ma… a Rionero non vi
fece più ritorno, se non in una piccola bara bianca…
Nessun commento:
Posta un commento