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domenica 23 novembre 2014

23 Novembre 1980

23 Novembre 1980





Ricordo quel giorno come fosse stato ieri…come un sogno.
Fu una  splendida giornata di sole ( come quella di oggi )…Quel giorno venne a pranzo la  mia nonna materna e  nel pomeriggio i miei genitori andarono in cantina a lavare i bidoni per fare l’olio.
In serata  mi misi a giocare con le costruzioni sul tavolo della cucina, il mio papà stava leggendo l’ultimo giornaletto di Selezione e la mia mamma,  appena uscita da farsi il bagno, stava sfogliando l’album delle fotografie…
Vi era un silenzio strano, surreale,  quando ad un tratto quel silenzio fu rotto da un fortissimo rumore, un boato. TUUUM…TUUUM..TUUUM. I vetri si misero a sbattere violentemente, il tavolo a sobbalzare, i ferri sulla stufa a saltare ( facendo uscire il fumo )…guardai mio padre, il quale lascio il giornaletto e gridò: TREM’…SCAPPAM’.
Seguii i miei genitori…non capivo nulla, in quel momento pensai : forse è la "CUFANARA ", al piano di sopra, che fa rumore; sarà caduta ( poverina era paralitica e con il bastone )…uscimmo fuori la porta e trovammo : Zì Michele U’ frances’ e zié  Rsnell’ che gridavano .
Via giù per quei sette scalini del condominio…via fuori lontano dalla casa.
Papà mi prese per  mano, la stringeva forte…uno sguardo alla palazzina…faceva avanti ed indietro come una mousse…poi uno sguardo al lampione della luce, si piegava quasi a toccar terra…uno sguardo a Zì Michele U’ Frances’  (si era inginocchiato a terra con la testa tra le mani);  dietro di me mamma accasciata sul bordo della strada che gridava con le mani in alto.
IOPapà, ma che succer’ ?
Papà:  cett’ statt’ ferm’ tenm’ la man’

Dall’altra parte della strada la famiglia Captonn’ , scappata giù di corsa…
Un attimo di tregua...sembrava tutto finito, papà mi lascò la mano e si diresse verso casa per aiutare la Cufanara ( mamma e figlia ) e la famiglia Aprile, bloccati sulle scale.
Quando ad un tratto riprese a tremare e… Via di nuovo lontani dal condominio.

 Dopo  circa 1 munto e 30 tutto finì…il terremoto (almeno nel mio quartiere di San Francesco )lasciò spazio ad  urla, pianti ed  abbaiare di cani…

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