CLICCARE SULLA FOTO IN ALTO PER AGGIORNARE IL BLOG

...................................................................................................................

domenica 2 maggio 2010

I Ciao 'Nè.

Chi erano e chi sono i Ciao 'Nè???...
Parliamo di chi erano: (oggi le cose sono un pò cambiate)
I Ciao 'Nè erano gli emigranti e figli di emigranti, rioneresi, che durante le ferie di Agosto ritornavano per un mese nella loro città Natale.
Infatti, come un miracolo, nei primi giorni di Agosto nelle strade e nei vicoli di Rionero si potevano notare delle nuove auto targate nella maggior parte Va, Mi, To... ogni tanto qualche targa Ts o Fi.
Molte erano le auto con lo stemma posteriore ovale con le sigle F, D o CH. Macchine nuove, lucide, pulite e ben messe, tipiche erano le auto con i cuscini foderati sui sedili o, pupazetti o cagnolini che muoveano le testoline ad ogni movimento. Magari erano anche auto di ultima generazione appena uscite dalla catena di montaggio di Mirafiori. Insomma, il nostro concittadino emigrante tornava al paese d' origine per trascorrere almeno un mese con genitori, amici e parenti. Dopo alcuni giorni dal loro arrivo, iniziava la piccola processione per andare a trovare i parenti, sempre nel primo pomeriggio e con la calura estiva. Accompagnati da un gentore, dalle mogli e dai figli, questi ultimi sempre con l'aria scocciata.
Portavano con loro ondate di novità...raccontavano delle città in cui vivevano, dei servizi che esse offrivano, dei grandi supermercati, dei grandi negozi di abbigliamento ( mostravano sempre l'ultimo acquisto fatto in quei negozi), dei tram, della metropolitana, del traffico, delle scuole, delle università...mah... e noi con la bocca aperta ascoltavamo tutto questo. Colpiva molto il loro linguaggio, parlavano un italiano dialettizzato, (o dialetto italianizzato) ad esempio:
Siamo andati al negozio e abbiamo Accattato un vestito; oppure: quando costano qua le Pumbrore? e i Catapani? ( vero Zio 'Chilino?).

Parlavano molto delle fabbriche, della grande Fabbrica Fiat. Ma non entravano mai nel dettaglio del loro lavoro, alla domanda: ma tu... che faj 'ndò la fabbrc' ? La risposta era molto evasiva. Di rado raccontavano della catena di montaggio e dei turni di lavoro.
Forse ( almeno credo ) sotto sotto pensavano: stacit' meglj vui qua...

Ma tutto sommato, il loro arrivo era una grande festa ma con la fine di Agosto come d'incanto, quelle auto e quei figli di Rionero svanivano nel nulla. Ritornavano nella grandi città, nelle grandi fabbriche, però portavano sempre con loro un pacco preparato dai loro genitori con dentro, fagioli, peperoni secchi, formaggio pecorino, salsiccia, origano, aglio, cipolle, salsa, vino, uova...e anche un bidone di olio di oliva.
Tutto questo i grandi supermercati non potevano offrirlo...non potevano offrire i SAPORI RIONERESI.

2 commenti:

  1. Quella dei miei era targata FI

    RispondiElimina
  2. Sono ciaonè pure io, ma di un'altra generazione.
    Oltre agli affetti mi mancano molte cose... per esempio i peperoni crusc-chi!

    RispondiElimina