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domenica 1 aprile 2012

GAZZETTA DI MILANO 26 AGOSTO 1819

Il 31 dello scorso Luglio, Rionero comune posto i confini dell antica Lucania, propriamente alle falde Vulture, corse pericolo di essere sommerso da torrente, che precipitò improvvisamente dall' alto del monte. Per fortuna lo strepito delle acque, il quale annunziò, qualche tempo innanzi il loro arrivo, mosse il più gran numero della popolazione a cercare un asilo onde poter salvarsi dall'imminente catastrofe. Una parte del comune, e propriamente quella posta nella Valle di S Antonio, restò interamente inondata: furono in due punti atterrati, gli acquidotti destinati a raccogliere I torrenti che precipitano dal monte: in pochi istanti tutto fu preda delle onde, dalle quali appena rimasero illese poche abitazioni, ed in pochi istanti andaron perdute le fatiche di lunghi anni passati e la speranza di molti anni futuri. Questa scena di orrore fu renduta ancora più spaventevole dal terrore che invase gli animi minacciati da rovine anche maggiori. In mezzo a questa luttuosa sventura l' umanità ebbe di che consolarsi, tanti furono i tratti di virtù dati da quanti sono abitanti di Rionero! Ognuno dimentico di sé stesso, comparve in quel giorno unicamente sollecito della salvezza comune. Animati da nobile sentimento, tutti accorsero premurosi all'altrui sollievo. Alcuni forastieri, i quali aveano avuto il dolore di vedere involate dalle acque alcune balle di mercanzie, riebbero tutti gli oggetti perduti dalle mani di poveri contadini, che riuscirono a salvarli dalla corrente, la quale aveali già trasportati in sito lontano. Un miserabile operajo che, non osservato da alcuno, avea rinvenuto ricca borsa di danaro appartenenti ad altro viaggiatore, non fu lieto se non quando l'ebbe restituita nelle mani del proprietario che piangeala perduta.
Non rammenteremo i tratti di bella generosità che spinse molti a cimentar la propria vita per salvare l' altrui: basterà citarne un solo. Il torrente trasportava galleggiante sulle acque un fanciullo in una cuna di vinchi; e giunto ad un sito, in cui la valle si apre in ampia voragine èra per precipitarlo senza speranza di soccorso. Quel commovente spettacolo anima il coraggio di virtuosa donna, la quale si slancia in mezzo alle onde, stringe fra le braccia il fanciullo semivivo, e ritorna sulla sponda lieta del suo glorioso trionfo. Ecco quali sono gli abitanti di un paese che I' ignoranza spesso calunnia, e che serba ancora tutte le virtù degli antichi Lucani!

Il Monte Vulture, posto tra i confini della Lucania e della Puglia, fu celebrato da Orazio, perchè fanciullo ancora inoltratosi di soverchio nella foresta e sorpreso ivi dal sonno, si destò illeso dal pericolo cui erasi esposto dormendo in mezzo ad animali che avrebbero potuto attentare alla di lui vita. Perchè non rendere quel Monte illustre nei fasti della poesia moderna come lo è in quella dell antico Lazio? Qual soggetto più degno potrebbe presentarsi oggi alla lira di poeti i quali non amino disgradare il divino linguaggio delle muse

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