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sabato 28 dicembre 2013

DISCORSI PARLAMENTARI DI GIUSTINO FORTUNATO...IL PARLAMENTO

Certo, senza far teorie di diritto costituzionale, la tendenza piazzaiola di denigrare il Parlamento, di fronte al potere esecutivo, è prova manifesta della scarsa educazione, della ottusa coscienza del nostro paese. E per questo io temo assai dell’ora presente: temo che l’Italia, da un momento all'altro, possa esser colta da uno di quegl'impeti d'impazienza nervosa, in cui una nazione, stanca delle sofferenze patite, creda intollerabile ogni indugio, e tenti a un tratto rinnovar tutto, o tornando al passato o buttandosi a capofitto nell'avvenire. Nessun pericolo maggiore, per un popolo come il nostro, che lasciarsi vincere dalla illusione di estremi, di subitanei rimedi, accusando di ogni male il regime che abbiamo, solo perchè gli uni lo giudicano monco, gli altri o soverchio ed eccessivo...

…Il Parlamento non morrà in Italia, solo perchè molti o pochi invocano il ritorno al governo assoluto. Ma se vogliamo che esso non si riduca a una scuola di servitù, e che l'elettore e il deputato non finiscano per mistificarsi a vicenda, così che l'uomo di governo speculi su di essi e li domini padrone, noi dobbiamo attivamente adoperarci a risollevarne il prestigio. La forma parlamentare, sia lo Stato a monarchia od a repubblica, rimane e rimarrà a lungo la forma necessaria de' governi civili. È debole, è malato il regime parlamentare, che è pure il solo regime in cui le società civili possono, a un tempo, trovare la tutela de' diritti individuali e la dignità della vita sociale ? Ebbene, curiamolo, mostrando conoscere la fisiologia delle odierne istituzioni politiche: ossia, che se una virtù ha il governo rappresentativo, è quella appunto di riverberare, con efficacia, i pregi e i difetti essenziali di un popolo, il quale, col cambiare di abiti, non cambia ne di cuore né di mente» Curiamolo, perchè non possiamo abolirlo; perchè, anche potendolo, dovremmo soffocare la pubblica opinione, sopprimere, cioè, la stampa, il telegrafo, le ferrovie; perchè, infine, anche riuscendo a disfarci di tutta quanta la storia da cento anni in qua, noi non avremmo che cosa sostituire ad esso…

…Certo, nessun paese è più essenzialmente democratico del nostro; eppure in nessun altro lo spirito democratico agisce più scarso e lento. Perchè ? Perchè, tra noi, la vita politica, priva di ogni solida e larga corrente di pubblica opinione, è organata come l'antica nostra vita letteraria: sul fondamento delle accademie. Or volete voi che il Parlamento cessi, magari, di esser la massima delle nostre accademie? Non tollerate più che altri lo denigri, e fate voti che dall'alto e dal basso, il più presto possibile, si ritorni alle sane norme costituzionali. ..

…Se i Parlamenti sparissero, se le discussioni  deplorevoli fin che vi piaccia , tacessero, chi può garantire non succederebbe la vera e propria guerra civile, per le piazze é per le strade ? …

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