Rimessi in istrada, prima di ascendere il Carmine, ne deviammo per circa un miglio ad oriente onde osservare il curioso laghetto che fu detto di Pesole, dagl isolotti galleggianti che a riprese si ravvicinavano e si allontanavano dalle sue sponde. Questo fenomeno che avrà potuto benissimo aver luogo allorché il lago conservava notabile profondità, è cessato per l' impaludamento avvenutovi dopo che ne sono stati recisi i boschi e dissodate le terre dei colli che li fanno corona . Di presente ridotto il suo maggior diametro a circa un terzo di miglio ed il minore a meno di 300 passi, non è che una pozzanghera ingombra da pertutto di piante palustri, ed appena in mezzo di essa rilevano alcune limpide vene che quei terrazzani chiamano le luci, e che sono le perenni polle che sgorgano in quei punti e che riunite in perenne rigagnolo, aprendosi il varco tra i prossimi burroni ,vanno a dare origine al Bradano. I pescatori spingono qualche sdrucito sandalo tra quei canali e vi pescano anguille ciprini e tinche che vanno a vendere in Avigliano. La ninfea bianca e qualche potamo geto allignano nelle più profonde acque del lago, mentre ne fossi paludosi crescono le carici le iridi ed altre comuni piante di tai luoghi
Tratto da: Accademia delle scienze Napoli 1843
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