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giovedì 2 settembre 2010

Lago PESOLE

Rimessi in istrada, prima di ascendere il Carmine, ne deviammo per circa un miglio ad oriente onde osservare il curioso laghetto che fu detto di Pesole, dagl isolotti galleggianti che a riprese si ravvicinavano e si allontanavano dalle sue sponde. Questo fenomeno che avrà potuto benissimo aver luogo allorché il lago conservava notabile profondità, è cessato per l' impaludamento avvenutovi dopo che ne sono stati recisi i boschi e dissodate le terre dei colli che li fanno corona . Di presente ridotto il suo maggior diametro a circa un terzo di miglio ed il minore a meno di 300 passi, non è che una pozzanghera ingombra da pertutto di piante palustri, ed appena in mezzo di essa rilevano alcune limpide vene che quei terrazzani chiamano le luci, e che sono le perenni polle che sgorgano in quei punti e che riunite in perenne rigagnolo, aprendosi il varco tra i prossimi burroni ,vanno a dare origine al Bradano. I pescatori spingono qualche sdrucito sandalo tra quei canali e vi pescano anguille ciprini e tinche che vanno a vendere in Avigliano. La ninfea bianca e qualche potamo geto allignano nelle più profonde acque del lago, mentre ne fossi paludosi crescono le carici le iridi ed altre comuni piante di tai luoghi
Tratto da: Accademia delle scienze Napoli 1843

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