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domenica 9 febbraio 2014

N’dnietta

Parliamo di una storia…
…Avvenuta nel periodo del dopo guerra a Rionero,  chian’ r’ la Stazion’ o parte r’ u chian ‘ R Cicc’Tonn’.
Un giorno d’autunno del 1946, Nd’nietta di anni 17 in compagnia delle sue due amiche, Tarsin e ‘Ngurnatella, era seduta sul muretto sotto casa Tirico, vicino l’attuale trattoria Taverna Paradiso.
Nd’nietta parlava con le sue amiche, mentre aspettava che il suo amore, Tonino, conosciuto qualche mese prima, passasse per salutarla.
Seduta sul quel muretto, scorse una pietra incastonata su di esso, una piccola pietra a forma di cugno, ideale per tener ferma quella maledetta porta di casa sua che si chiudeva ogni qualvolta l’apriva per  far prender aria .
Si allungò per prenderla, perse l’equilibrio e cadde all’indietro, finendo nel cortile sottostante e...cadde con la pancia su una pietra.
Subito si rialzò ma con un forte dolore al ventre, si tocco le labbra , e dalla bocca usciva un filo di sangue.
Fu subito soccorsa dalle due amiche, l’accompagnarono in casa, dove venne sdraiata sul suo letto. Chiamarono il medico, il quale con tutti i suoi comodi, arrivò a casa di ‘Nd’nietta, la visitò e disse:
Bisogna portarla in ospedale, non a Melfi ma a Potenza e con urgenza. Tra mezz’ora c’è il treno, sbrigatevi!!!
La mamma corse subito a preparare un fagotto di cose utili per il viaggio, il papà chiuse il mulo nella stalla…pronti per partire.
Da casa verso la stazione la portavano in braccio le due amichette ma, arrivate nei pressi del fontanino, dove ora c’è il busto di Michele Granata, ‘Nd’nietta scorse da lontano il suo adorato Tonino, si rivolse verso Tarsin’ e le disse:
Terè, famm’ scenn’, famm ‘cammna’ ra sol’, nun vogl’ ca Tonin’ m ver’ r sta maner’…
Tarsin’: ma tu nun pui cammnà …mo t’ cummgliamm’ a cussì nun t’ ver’;
Ndnietta: no, famm’ scenn’…ja… vogl’ vrè a Tonin’ mij…lu voglj salutà…
Nd’nietta scese dalle braccia delle amichette, ma appoggiata a loro…con il fazzoletto sempre sulle labbra per asciugare quel filo di sangue che usciva di continuo dalla bocca… Incrociò Tonino e gli disse, prima che lui aprisse bocca:
Tonì, nun è succiss’ nint’, vac’ sol’ a Putenz’ all’ uspdal..vac’ e veng’…e con un sorriso strappato al dolore salutò il suo Tonino…
Tonino immobile, senza dire una parola salutò la sua ‘Nd’nietta alzando un pochino la mano..
Il treno pronto sul binario, sbuffava pronto per partire, aspettava ‘Nd’nietta per portala  in ospedale…

‘Nd’nietta, salì sul treno con il suo papà per raggiungere Potenza ma… a Rionero non vi fece più ritorno, se non in una piccola bara bianca…

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