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martedì 19 gennaio 2010

Orazio Flacco e....Rionero!

Cosa ci faceva il poeta Orazio Flacco sulle pendici del Monte Vulture?
Forse la nutrice Pullia, da cui Orazio fanciullo eluse la sua sorveglianza, abitava nei pressi di Rionero?
Non solo, ma Il poeta amava molto ammirare il Monte Vulture con i suoi sette colli; tale visuale si può ammirare solo da Rionero.
Inoltre, recenti scavi archeologici presso Torre degli Embrici, testimoniamo che qualcosa della antica Roma c'era anche a Rionero.

Di seguito la testimonanza del poeta:

Me fabulosae Volture in Apulo
Nutricis extra limina Pulliae
Ludofatigatumque somno
Fronde nova puerum palumbes
Texere, mirum quodforet omnibus,
Quicumque celsae nidum Aceruntiae
Saltusque Bantino~ et alTum
Pingue tenent humilis Furenti,
Ut tuta ab atris corpore viperis
Donnirem et ursis, ut premerer sacra
Lauroque collataque myrto,
Non sine dis animosus infans.

Traduzione
Quando ero fanciullo, dopo essere uscito dalla casa della mia nutrice Pullia, sul monte Vulture, mi addormentai stanco del giuoco e domato dal sonno, e le leggendarie colombe mi ricoprirono di novelle fronde.
Meraviglia fu per la gente di Acerenza, appollaiata in alto come un nido, per Banzi contornata da boschi, e la pingue Forenza, giù nella valle, che io avessi dormito al sicuro dai morsi velenosi delle vipere e degli orsi, coperto sotto un mucchio di foglie di sacro alloro e di mirto, io, animoso fanciullo, non senza la protezione degli dei.

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