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domenica 24 gennaio 2010

Ricordi d' infanzia


Nella foto da destra; Michele A., Carmine A., Io, Franco A.

Ieri era sono stato in compagnia del mio amico d' infanzia Carmine A.
Abbiamo trascorso il tempo a ricordare tutto ciò che abbiamo fatto quando eravamo piccoli, naturalmente ci siamo fatti un sacco di risate.
A pensarci bene, nei giochi eravamo un pò pericolosi, però ridevamo tanto.
Ricordi:
Partite interminabili a pallone,si iniziava a giocare di primo pomeriggio per finire al tramonto del sole....e chi si stancava mai!;
Scatolino ( tipo nascondino), era un gioco anche interminabile, guai a chi capitava "sotto". Di rado riusciva a uscirne fuori. A volte capitava che: uno di noi spariva definitivamente dal gioco (magari costui era a casa sua a cenare oppure a fare i compiti) senza che nessuno se ne accorgesse e, solo quando si rientrava ci si rendava conto di ciò;
La slitta fatta con la scala, e via giù per il dirupo del campo di tiro a volo, Una volta trascinammo appresso alla slitta una nostra amichetta che aveva il compito di togliere il picchetto di sicurezza;
Oppure quella volta che rotolammo io e Franco A. nel barile dell'olio motore;
Quella volta che costruimmo una casetta sul pino;
O, quando decidemmo di fare anche noi la via Crucis, Pasqualino faceva Gesù;
Quando venne a giocare a pallone Franchino T., appena dimesso dall'ospedale per una operazione all'ernia, correva come un matto su e giù con una mano sui punti;
Quando facemmo il circo, grande successo. Ma una volta, il fachiro Pasqualino si fece male.Qualcosa andò storto quando a dorso nudo si sdraiò sui vetri di bottiglia. Gli si conficcarono sulla schiena alcuni cocci di vetro;
Gare con le biciclette, naturalmente senza freni;
Quella volta che a Vincenzo A. lo assalirono le vespe per colpa della sua fetta di pane con la nutella;
E quando ci assalirono le api, perchè le stuzzicammo nel loro nido. Ci combinarono come mostri;
Oppure quella volta che Pasqualino ingoiò la 50 lire, voleva farci vedere come faceva rotolare la monetina sul naso;
Sempre Pasqualino quando mangiava i Cicci Polenti (cornetti di mais, costavano 50 lire il pacchetto), sempre alla stessa ora pomeridiana. Aveva un modo davvero unico per mangiarli che ci faceva venire l'acquolina in bocca;
In tempi di vendemmia poi....ci divertivamo a rincorrere i motozapp' di ritorno dalle vigne con il loro carico di uva per prendere dalle "cascette" qualche penela r'uva e mangiarla.
Queste sono solo alcune delle peripezie che fanno parte dei ricordi indelebili e più belli della nostra infanzia.
Ringrazio Carmine A. per i ricordi e per la foto.

1 commento:

  1. ...Belloooo.... sto scrivendo e con la mente viaggio nel tempo-ricordi indimenticabili invadano ogni parte de mio corpo-che anche se vissuti da un'altra parte del mondo –molti coincidono con i tuoi -la vendemmia insieme ai parenti,il profumo del mosto e delle botte di legno i giramenti di testa causati dal mosto che ormai stava per diventare vino- il profumo della pita(pane) calda che la nonna infornava tutte le mattine nel forno a legna ,la tavola rotonda all'ombra del tanto amato pero, i piati di ceramica plasmati e dipinti a mano di una mia zia ....e momenti di tante risate, ma anche tanti pianti come quando dei pezzi di vetro mi sono conficcati in un piede,la vendetta delle api,le grigliate con i funghi in mezzo al bosco, la gara in bici e lo scontro con una moto, i nostri adorabili cani che ci accompagnavano anche quando andavamo a tuffarci nell’ immenso fiume che scorreva lentamente in mezzo ai campi di meloni e gigantesche angurie .... ho rivissuto con tutti i miei sensi persino adesso ricordando....e ho l'acquolina in bocca pensando alla pita calda con "telemea de vaca" (formaggio tipo feta greca) ….. l’emozione ,la gioia e la spensieratezza di quei giorni sono cibo che nutre ancora il mio cuore .
    Complimenti

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